COMUNICARE… CON LE ORECCHIE! (E ANCHE CON GLI OCCHI)
“Forse non mi sono spiegato bene, provo a ridirlo di nuovo…”
Quante volte, nel nostro quotidiano, ci siamo trovati a dover pronunciare (oppure a sentirci rivolgere) queste parole.
Quello che è successo è che c’è stato un difetto di comunicazione.
E, a meno che non scegliamo di vivere come eremiti isolati dal resto del mondo per tutta la durata della nostra vita, essa è un qualcosa con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni, ogni singolo momento della nostra giornata (tra l’altro, anche facendo la scelta dell’eremita staremmo lo stesso comunicando, se non altro l’intenzione di non voler comunicare).
Ora, tutti sanno che la comunicazione si muove su due canali (che poi sarebbero 3, ma in questa sede semplifichiamo) del “verbale” e del “non verbale”.
Credo che per comunicare efficacemente dobbiamo seguire due “segreti”.
Il primo, che io ritengo sia il segreto minore (sebbene estremamente importante) è che i due canali di cui ho accennato siano attivati BENE.
Il canale “verbale” attiene ai contenuti. Essi devono essere chiari, i concetti espressi nel modo più semplice possibile. E ricordiamoci che i “paroloni” non sempre testimoniano quanto siamo fighi e quanto ne sappiamo di quell’argomento, ma spesso diventano barriere ad una efficace comprensione da parte del nostro interlocutore.
Il canale “non verbale” attiene, invece, alle intenzioni. La solita frase espressa con fastidio oppure con entusiasmo genera due modi diversi di veicolare il messaggio.
Anche questo è un concetto noto a molti, ma la trappola comunicativa nella quale cadiamo è che, molto più spesso di quanto si creda, il nostro non verbale si manifesta in maniera inconscia, senza che ce ne accorgiamo e senza veicolare le nostre vere intenzioni.
La notizia positiva è che ci si può lavorare su!
Il secondo segreto, che io ritengo il segreto maggiore, è che per sapere comunicare bisogna soprattutto sapere ASCOLTARE (da qui il titolo dell’articolo).
Troppo spesso, mentre il nostro interlocutore ci sta parlando, noi siamo già concentrati su quello che gli risponderemo, prima ancora di avere ascoltato tutto quello che ha da dirci!
O troppo spesso siamo talmente convinti della nostra posizione che “chiudiamo le orecchie” perché convinti che qualsiasi cosa egli ci dica sia comunque sbagliata.
E di nuovo: prima di avere ascoltato tutto quello che ha da dirci!
Infine, guardiamo anche cosa ci comunicano i suoi occhi.
Un vecchio adagio recita: “gli occhi sono lo specchio dell’anima”.
Dunque, per entrare davvero in contatto con l’altro, lo sguardo diventa la porta d’ingresso.
Del resto, come diceva il filosofo francese Henri Bergson:
“La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima”.
FRANCESCO GIORGIONE
P.s.: Francesco Giorgione è co-autore del corso online “Mentalismo e Comunicazione” che trovate qui
https://www.youabee.it/courses/mentalismo-e-comunicazione-corso2/