Ciao, sono Niccolò! Waite è un nome d’arte che uso per omaggiare Arthur Edward Waite il tarologo ( come Franco Pezzi fa ergo con il personaggio del dottor Drake) ma questa parentesi l’ho aperta solo per distinguere dall’username e me. Faccio delle domande /considerazioni :
1 condivido appieno le “strategie” proposte, inoltre può essere utile spiegare a un eventuale cliente anche che la forma one to one potrebbe ( senza svalutarsi) risultare più economica di una forma di spettacolo classica? Intendo impianti audio o copertura per esempio per la Siae che oggettivamente non c’è.
2 abbiamo diviso tra feste private ( matrimoni, ristoranti ecc) rispetto a quelle più popolari ( festival vari) dove è inteso un ingaggio “a cappello.” le entrate in questo caso sono meno nette, ma potrebbe starci eventualmente per raccogliere commenti possibilmente positivi da inserire per esempio per il proprio sito da parte di chi partecipa o meno e concede la liberatoria ?
3 quanto lo one to one può essere una mossa di marketing per promuovere anche un proprio spettacolo a teatro vero e proprio? Grazie!
ciao Niccolò, scusa il ritardo nella risposta.
1) Niccolò, io penso che proporre One To One come una forma che “costa meno” un po’ tenda a svalutarlo comunque, poiché, almeno per come lo intendo io, il One To One è la quintessenza del Reading se vogliamo. Quindi, sempre secondo me, va proposto come un qualcosa di più performante e di più diretto. Se lo proponiamo come una forma che costa meno, appare solo una soluzione più economica. Poi, ad esempio, avrai notato che nel corso mostro il “Baule di Drake”, e con quello ho altri oggetti, un tavolo, una sedia, luci, vestiti……… insomma una vera e propria scenografia, che comunque costa ed è da portare in giro. Ti confesso che anche chi viene a casa mia per un Reading One To One, siano essi clienti o semplicemente amici o parenti, si trovano difronte il dr Drake e la sua scenografia. Poi rispetto allo spettacolo con One To One dici “questo reading è solo per te…..” quindi più prezioso.
Per quanto riguarda SIAE, fai attenzione, in un locale pubblico, se suoni qualcosa devi fare borderò. So che ci sono zone in Italia dove alcuni agenti Siae, quando vedono le locandine deducono che sei un professionista e vengono a chiederti ricevute anche dopo lo spettacolo.
2) sugli ingaggi e i tipi di ingaggi ci sarebbe da fare un discorso un articolato. In generale credo che si possa distinguere tra un tipo di ingaggio e l’altro, e per le caratteristiche delle varie situazioni dalle quali nascono per motivi tecnici diversi metodi di raccolta soldi. Ad esempio in un teatro non si va a cappello. Quello puoi farlo in una piazza, una festa paesana ecc. poi che so, in un matrimonio avrai un ingaggio e i partecipanti non pagheranno.
Poi per l’inserimento sui media, se sono coinvolte persone che si possano riconoscere, prima di pubblicarle, devi avere una liberatoria. dove non ci sono persone riconoscibili o luoghi Off-Limits (tipo installazioni militari, caserme ecc)puoi pubblicare. Per esempio una folla presa di spalle mentre il focus della foto è su di te non mi pare sia soggetta a nulla.
3) Ecco, qua mi prendi un po’ in contropiede. Io di solito dopo lo spettacolo incontro gente che mi parla e se vedo che sono rimasti contenti li invito a una seduta One To One.
Il contrario, se l’ho fatto, non è stato con l’intento di promuovere lo spettacolo. È capitato che magari qualche volta in qualche ristorante che conosco che mi venga chiesto di far qualcosa e allora faccio un approccio del tipo One To One e poi mi chiedono come fare per vedere lo spettacolo.
Ovviamente, Niccolò, essendo le domande piuttosto ampie, so di non essere stato omnicomprensivo, quindi se non ho risposto a sufficienza, chiedi ancora.
a presto, e grazie
3 Comments
Ciao, sono Niccolò! Waite è un nome d’arte che uso per omaggiare Arthur Edward Waite il tarologo ( come Franco Pezzi fa ergo con il personaggio del dottor Drake) ma questa parentesi l’ho aperta solo per distinguere dall’username e me. Faccio delle domande /considerazioni :
1 condivido appieno le “strategie” proposte, inoltre può essere utile spiegare a un eventuale cliente anche che la forma one to one potrebbe ( senza svalutarsi) risultare più economica di una forma di spettacolo classica? Intendo impianti audio o copertura per esempio per la Siae che oggettivamente non c’è.
2 abbiamo diviso tra feste private ( matrimoni, ristoranti ecc) rispetto a quelle più popolari ( festival vari) dove è inteso un ingaggio “a cappello.” le entrate in questo caso sono meno nette, ma potrebbe starci eventualmente per raccogliere commenti possibilmente positivi da inserire per esempio per il proprio sito da parte di chi partecipa o meno e concede la liberatoria ?
3 quanto lo one to one può essere una mossa di marketing per promuovere anche un proprio spettacolo a teatro vero e proprio? Grazie!
ciao Niccolò, scusa il ritardo nella risposta.
1) Niccolò, io penso che proporre One To One come una forma che “costa meno” un po’ tenda a svalutarlo comunque, poiché, almeno per come lo intendo io, il One To One è la quintessenza del Reading se vogliamo. Quindi, sempre secondo me, va proposto come un qualcosa di più performante e di più diretto. Se lo proponiamo come una forma che costa meno, appare solo una soluzione più economica. Poi, ad esempio, avrai notato che nel corso mostro il “Baule di Drake”, e con quello ho altri oggetti, un tavolo, una sedia, luci, vestiti……… insomma una vera e propria scenografia, che comunque costa ed è da portare in giro. Ti confesso che anche chi viene a casa mia per un Reading One To One, siano essi clienti o semplicemente amici o parenti, si trovano difronte il dr Drake e la sua scenografia. Poi rispetto allo spettacolo con One To One dici “questo reading è solo per te…..” quindi più prezioso.
Per quanto riguarda SIAE, fai attenzione, in un locale pubblico, se suoni qualcosa devi fare borderò. So che ci sono zone in Italia dove alcuni agenti Siae, quando vedono le locandine deducono che sei un professionista e vengono a chiederti ricevute anche dopo lo spettacolo.
2) sugli ingaggi e i tipi di ingaggi ci sarebbe da fare un discorso un articolato. In generale credo che si possa distinguere tra un tipo di ingaggio e l’altro, e per le caratteristiche delle varie situazioni dalle quali nascono per motivi tecnici diversi metodi di raccolta soldi. Ad esempio in un teatro non si va a cappello. Quello puoi farlo in una piazza, una festa paesana ecc. poi che so, in un matrimonio avrai un ingaggio e i partecipanti non pagheranno.
Poi per l’inserimento sui media, se sono coinvolte persone che si possano riconoscere, prima di pubblicarle, devi avere una liberatoria. dove non ci sono persone riconoscibili o luoghi Off-Limits (tipo installazioni militari, caserme ecc)puoi pubblicare. Per esempio una folla presa di spalle mentre il focus della foto è su di te non mi pare sia soggetta a nulla.
3) Ecco, qua mi prendi un po’ in contropiede. Io di solito dopo lo spettacolo incontro gente che mi parla e se vedo che sono rimasti contenti li invito a una seduta One To One.
Il contrario, se l’ho fatto, non è stato con l’intento di promuovere lo spettacolo. È capitato che magari qualche volta in qualche ristorante che conosco che mi venga chiesto di far qualcosa e allora faccio un approccio del tipo One To One e poi mi chiedono come fare per vedere lo spettacolo.
Ovviamente, Niccolò, essendo le domande piuttosto ampie, so di non essere stato omnicomprensivo, quindi se non ho risposto a sufficienza, chiedi ancora.
a presto, e grazie
Grazie dottore!
;), al prossimo commento!