Corso molto bello e molto utile.
Ho solo una domanda a riguardo, se posso chiedere; professionalmente cioè in uno stunt o,se vogliamo in un esperimento di detection della menzogna, quanto può essere proficuo avvalersi di queste tecniche/nozioni da mentalista detector. ..?
Cioè, non si va a toccare la parte del mentalismo scientifico? Perché comunque sia personalmente adoro lasciare quell’aura di mistero in cui la gente si chiede se veramente un Mentalista possiede. Aiuto? ???
Professionalmente, Gianluca, terrei separati i due mondi, quello dell’illusionismo e quello della vita ordinaria, di tutti i giorni-
Mi spiego.
Durante un effetto di mentalismo è sostanzialmente irrilevante il personaggio adottato (=quello che si dice e quello che si fa), purché l’effetto sia credibile.
Pertanto, siccome la gente non è stupida, cercare di far credere che alcune tecniche funzionino fino ad ottenere risultati straordinari (come succede in un effetto di mentalismo), probabilmente non è una buona idea.
Le nozioni e le tecniche, personalmente, le uso come argomenti da spendere nelle conferenze o nelle discussioni, non come premessa ai miei “poteri”.
A meno che – come negli ultimi anni faccio – io non presenti un effetto di mentalismo come semplice “esemplificazione” dei concetti esposti nella presentazione.
Fammi sapere se non sono stato chiaro.
Quindi, se dovessi spiegare come è cosa studio per “diventare mentalista” e porto nozioni e spiegazioni pratiche, che so. …Ad esempio faccio notare al mio interlocutore di come cerchi di nascondere certe espressioni o della sua postura in un certo frangente, ecc. premesso che io riesca a dimostrargli realmente che ci sono dettagli e cose di cui un mentalista si “nutre” e che funzionano; potrei rinforzare questa idea che voglio trasmettergli con un esperimento?
È corretto? ??☺
Quoto quello che è stato detto da Aroldo, dunque il tuo esempio è calzante Gianluca, sì usare un effetto come espediente per una spiegazione può essere una buona idea. Però attenzione, per me questo è un argomento molto caro che richiamo spesso sia sull’Enciclopedia del Mentalismo, sia su Gargoyle: parlate solo di argomenti che siete sicuri di padroneggiare almeno per il 98%, soprattutto in spettacolo. Non si può mai sapere con che persone stiamo parlando, quindi i riferimenti teorici e tecnici devono essere verificabili, quotati e credibili. Ad esempio, parlare di ipnosi davanti ad un potenziale psicologo ipnoterapista o di Tarocchi davanti ad uno studioso appassionato che ha passato la sua vita a studiarli, deve essere una questione che deve essere affrontata con cautela, umiltà e soprattutto facendo riferimenti reali. Se il nostro interlocutore, per nostra sfortuna, è un grande esperto di ciò che andiamo raccontando, se la presentazione non è stata realizzata in modo credibile e noi non abbiamo delle reali conoscenze, stiamo per azionare il timer di una bomba che ci esploderà certamente in mano. Dunque riferimenti teorici sì sono perfetti, ma ben pianificati! 😉
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Corso molto bello e molto utile.
Ho solo una domanda a riguardo, se posso chiedere; professionalmente cioè in uno stunt o,se vogliamo in un esperimento di detection della menzogna, quanto può essere proficuo avvalersi di queste tecniche/nozioni da mentalista detector. ..?
Cioè, non si va a toccare la parte del mentalismo scientifico? Perché comunque sia personalmente adoro lasciare quell’aura di mistero in cui la gente si chiede se veramente un Mentalista possiede. Aiuto? ???
Professionalmente, Gianluca, terrei separati i due mondi, quello dell’illusionismo e quello della vita ordinaria, di tutti i giorni-
Mi spiego.
Durante un effetto di mentalismo è sostanzialmente irrilevante il personaggio adottato (=quello che si dice e quello che si fa), purché l’effetto sia credibile.
Pertanto, siccome la gente non è stupida, cercare di far credere che alcune tecniche funzionino fino ad ottenere risultati straordinari (come succede in un effetto di mentalismo), probabilmente non è una buona idea.
Le nozioni e le tecniche, personalmente, le uso come argomenti da spendere nelle conferenze o nelle discussioni, non come premessa ai miei “poteri”.
A meno che – come negli ultimi anni faccio – io non presenti un effetto di mentalismo come semplice “esemplificazione” dei concetti esposti nella presentazione.
Fammi sapere se non sono stato chiaro.
Quindi, se dovessi spiegare come è cosa studio per “diventare mentalista” e porto nozioni e spiegazioni pratiche, che so. …Ad esempio faccio notare al mio interlocutore di come cerchi di nascondere certe espressioni o della sua postura in un certo frangente, ecc. premesso che io riesca a dimostrargli realmente che ci sono dettagli e cose di cui un mentalista si “nutre” e che funzionano; potrei rinforzare questa idea che voglio trasmettergli con un esperimento?
È corretto? ??☺
Quoto quello che è stato detto da Aroldo, dunque il tuo esempio è calzante Gianluca, sì usare un effetto come espediente per una spiegazione può essere una buona idea. Però attenzione, per me questo è un argomento molto caro che richiamo spesso sia sull’Enciclopedia del Mentalismo, sia su Gargoyle: parlate solo di argomenti che siete sicuri di padroneggiare almeno per il 98%, soprattutto in spettacolo. Non si può mai sapere con che persone stiamo parlando, quindi i riferimenti teorici e tecnici devono essere verificabili, quotati e credibili. Ad esempio, parlare di ipnosi davanti ad un potenziale psicologo ipnoterapista o di Tarocchi davanti ad uno studioso appassionato che ha passato la sua vita a studiarli, deve essere una questione che deve essere affrontata con cautela, umiltà e soprattutto facendo riferimenti reali. Se il nostro interlocutore, per nostra sfortuna, è un grande esperto di ciò che andiamo raccontando, se la presentazione non è stata realizzata in modo credibile e noi non abbiamo delle reali conoscenze, stiamo per azionare il timer di una bomba che ci esploderà certamente in mano. Dunque riferimenti teorici sì sono perfetti, ma ben pianificati! 😉
Grande ?☺!!!! Grazie, grazie mille. È quello che pensavo ?