Personalmente per me la storia conta molto e forse in alcuni casi la porto all’estremo : per esempio ho provato in passato prendendo come modello il Larp (live action role play, Un mix tra il teatro e il gioco di ruolo) in cui gli spettatori sono davvero allo stesso tempo spettatori e anche i protagonisti con personaggi definiti : certo non è uno spettacolo né di teatro né di mentalismo classico. La mia storia aveva come tema le regressioni e le reincarnazioni in una famiglia in cui un avo era stato dimenticato e raffiorava coi sogni che gli spettatori /giocatori inventavano. Il tutto si concludeva con una previsione finale in un CD. Per me la storia è importante espressa poi nel “gioco di ruolo” e credo e chiedo può essere anche una forma di marketing per dare un anima allo spettacolo?io mi proponevo di fare anche dei video pre evento interattivi (dando almeno all’inizio più importanza al “gioco” che aiuta a entrare nella storia) e poi naturalmente lo spettacolo di per sé coi temi chiave della storia ( nel mio caso mi sono fatto un vero “fumetto mentale” di una vicenda che si svolge a fine ottocento).
intanto Niccolò, complimenti. Hai avuto una bellissima intuizione e al di là di ogni considerazione penso che tu faccia bene a proseguire nello studio e a implementare la tua idea. Anch’io faccio qualcosa di simile, dove in mezzo alla storia chiamo alcuni spettatori a partecipare, anche se non si tratta di giochi di ruolo. Poi è vero, la storia è molto importante, come dico sempre, più dell’effetto stesso. Tieni presente che i primi a raccontare storie sono stati proprio gli sciamani. Se la storia che racconti, vera o finta che sia, tu riesci a “viverla” allora piacerà a tutti e qualunque effetto tu faccia a compendio servirà a far percepire la magia nell’aria. Per il marketing, invece ti direi di fare attenzione a non spoilerarti. L’anima del tuo spettacolo sei tu e quindi il marketing credo che dovrebbe essere centrato du di te più che su quello che fai o come lo fai. Intendo che se hai un personaggio, devi lanciare quello, poi chi ti vede dirà “ah, quello che fa magia coi giochi di ruolo……” per dire. Se io faccio un trailer ci metto qualcosa di uno spettacolo e racconto la trama, ma non mostro null’altro. Lascio spazio alla curiosità e alla fantasia di chi lo vede, mi piace pensare che se vieni a vedere il mio spettacolo sia principalmente per me e non per gli effetti che vedi. Ad esempio se vado a vedere Derren Brown vado per vedere lui, non penso a cosa farà. Come sempre se non son stato chiaro nell’esposizione chiedi pure. grazie. ciao. dr Drake
Grazie dottore per entrambi i commenti. Poi naturalmente ogni cosa deve essere dosata, ( intendo il marketing) e che sono dei “tentativi” per coinvolgere la gente in un filo conduttore e secondo me anche l’effetto è più ispirato. Affascinante la considerazione sugli sciamani!
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Personalmente per me la storia conta molto e forse in alcuni casi la porto all’estremo : per esempio ho provato in passato prendendo come modello il Larp (live action role play, Un mix tra il teatro e il gioco di ruolo) in cui gli spettatori sono davvero allo stesso tempo spettatori e anche i protagonisti con personaggi definiti : certo non è uno spettacolo né di teatro né di mentalismo classico. La mia storia aveva come tema le regressioni e le reincarnazioni in una famiglia in cui un avo era stato dimenticato e raffiorava coi sogni che gli spettatori /giocatori inventavano. Il tutto si concludeva con una previsione finale in un CD. Per me la storia è importante espressa poi nel “gioco di ruolo” e credo e chiedo può essere anche una forma di marketing per dare un anima allo spettacolo?io mi proponevo di fare anche dei video pre evento interattivi (dando almeno all’inizio più importanza al “gioco” che aiuta a entrare nella storia) e poi naturalmente lo spettacolo di per sé coi temi chiave della storia ( nel mio caso mi sono fatto un vero “fumetto mentale” di una vicenda che si svolge a fine ottocento).
intanto Niccolò, complimenti. Hai avuto una bellissima intuizione e al di là di ogni considerazione penso che tu faccia bene a proseguire nello studio e a implementare la tua idea. Anch’io faccio qualcosa di simile, dove in mezzo alla storia chiamo alcuni spettatori a partecipare, anche se non si tratta di giochi di ruolo. Poi è vero, la storia è molto importante, come dico sempre, più dell’effetto stesso. Tieni presente che i primi a raccontare storie sono stati proprio gli sciamani. Se la storia che racconti, vera o finta che sia, tu riesci a “viverla” allora piacerà a tutti e qualunque effetto tu faccia a compendio servirà a far percepire la magia nell’aria. Per il marketing, invece ti direi di fare attenzione a non spoilerarti. L’anima del tuo spettacolo sei tu e quindi il marketing credo che dovrebbe essere centrato du di te più che su quello che fai o come lo fai. Intendo che se hai un personaggio, devi lanciare quello, poi chi ti vede dirà “ah, quello che fa magia coi giochi di ruolo……” per dire. Se io faccio un trailer ci metto qualcosa di uno spettacolo e racconto la trama, ma non mostro null’altro. Lascio spazio alla curiosità e alla fantasia di chi lo vede, mi piace pensare che se vieni a vedere il mio spettacolo sia principalmente per me e non per gli effetti che vedi. Ad esempio se vado a vedere Derren Brown vado per vedere lui, non penso a cosa farà. Come sempre se non son stato chiaro nell’esposizione chiedi pure. grazie. ciao. dr Drake
Grazie dottore per entrambi i commenti. Poi naturalmente ogni cosa deve essere dosata, ( intendo il marketing) e che sono dei “tentativi” per coinvolgere la gente in un filo conduttore e secondo me anche l’effetto è più ispirato. Affascinante la considerazione sugli sciamani!